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Concerto di Enzo Gragnaniello al Teatro dei Barbuti di Salerno

Al Teatro dei Barbuti di Salerno il 17 agosto 2016 Enzo Gragnaniello in concerto. Al maestro della musica partenopea, Gragnaniello, è stato assegnato un premio speciale da parte della direzione del teatro dei Barbuti.

La Bit & Sound Music ha curato la direzione artistica dell’evento, grazie alla collaborazione del produttore Tino Coppola e della famiglia Natella, il pubblico ha potuto ascoltare la musica dell’artista Enzo Gragnaniello accompagnato dai musicisti Piero Gallo ed Erasmo Petringa.

Enzo Gragnaniello è un cantautore ed un artista dalla sensibilità unica, pluripremiato al Premio Tenco(1986, 1990) ma anche protagonista al festival di Sanremo nel 1996.

Cantautore viscerale, poeta arrabbiato, autore sincero; specchio di desideri, ambizioni, dubbi e certezze di un uomo e del mare della sua terra. Napoli è il suo luogo d’ispirazione, nel quale ritrova la contraddizione e la forza. Nato al Vico Cerriglio, il vicolo più stretto di Napoli, il 20 ottobre 1954 è da qui che ha iniziato a guardare e scoprire il mondo intorno a lui, muovendosi tra i vicoli del quartiere Porto, dove trascorre l’adolescenza tra un lavoretto e un altro, come garzone in pasticceria e bar o persino come “attrazione” vivente di una bancarella che vende jeans. La passione per la musica abita nel cuore di Enzo da sempre, da quando, ancora ragazzino, accompagnava gli Americani nei night ad ascoltare musica dal vivo. Nel 1977 Enzo fonda i “Banchi Nuovi”, un gruppo che prende il nome dal comitato dei Disoccupati Organizzati. Parte così l’avventura di Enzo alla riscoperta delle radici popolari della musica e della canzone napoletana e, grazie a questa prima esperienza di musica impegnata, nascono, qualche anno dopo, i suoi primi lavori discografici, l’omonimo “Enzo Gragnaniello” del 1983 e “Salita Trinità degli Spagnoli” del 1985, album che deve il titolo alla strada dei Quartieri Spagnoli, dove Enzo continua ancora oggi a vivere e lavorare. Vincitore del Premio Tenco nel 1986 e di nuovo nel 1990, per la migliore canzone dialettale, riconoscimenti che sottolineano la qualità artistica del cantautore e musicista partenopeo, confermata anche dai quattro album successivi.